La destagionalizzazione inizia a settembre… o forse no

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“Italia regina del turismo estivo”, titolava Repubblica qualche settimana fa riportando i dati positivi sull’affluenza di turisti stranieri nell’estate 2014. Il trend sembra confermarsi tale anche per quest’anno, ma arrivati alla fine di agosto torna a far capolino la famigerata parola magica: “destagionalizzazione”!

Dato che il calo vertiginoso di presenze si verifica già a settembre (come spiega ad esempio un post, da leggere per intero, di Racconti di Marche basato sui dati forniti da Trivago), nei nove mesi tra un’estate e l’altra che si fa?

Il tema non è di così semplice soluzione tanto che un articolo di Patrizia Fois sulla destagionalizzazione dei flussi turistici a livello europeo del 1995 (!) sembra essere stato scritto ieri e, nonostante i profondi cambiamenti del turismo negli ultimi anni, le problematiche restano sostanzialmente le stesse: come può una destinazione risultare attrattiva al di là del periodo di alta stagione, mantenendo alto il livello dei servizi offerti e come si rientra delle spese necessarie per mantenere attiva la struttura ricettiva anche senza il tutto esaurito?

Destagionalizzazione fa rima con “territorio”

È piuttosto scontato considerare che la combinazione tra offerta turistica-trasporti-attrattività non possa prescindere da politiche attuate a livello locale e regionale, per favorire quel circolo virtuoso di domanda/offerta in cui le singole strutture ricettive possono trovare il loro vantaggio.

The Red Carpet Island” è l’iniziativa che la Regione Sardegna ha messo in atto per promuovere l’isola come location di produzioni cinematografiche e televisive da realizzare sul territorio sardo, proprio con l’intento di incrementare i flussi turistici in periodi di bassa stagione. Il finanziamento regionale per i servizi di ospitalità coprirà i costi di alloggio, vitto e trasporti da e per o interni alla regione.

Per la Sicilia invece è già attivo il portale dell’iniziativa “Sicilia d’Inverno”, promossa dalla Camera di Commercio di Siracusa e da vari Enti del Territorio, coinvolgendo numerose destinazioni e operatori alberghieri della Sicilia e aeroporti, per facilitare il turismo nel periodo invernale.

Questi esempi mi sono sembrati interessanti perché mettono in evidenza due aspetti da tenere in considerazione: la strategia alla base della valorizzazione del territorio parte dal fare rete, dall’associazione tra entità differenti, e dal guardare alle opportunità e alle risorse che il territorio stesso offre con occhi nuovi e con una certa dose di creatività.

Ma allora io che cosa posso fare?

Queste buone pratiche sono quelle che guidano le scelte in “macro”, ma anche nel piccolo (che poi piccolo non è) delle singole strutture ricettive si può agire con lo stesso spirito:

  • cercando le occasioni per mettersi in relazione positiva e costruttiva con le realtà del proprio territorio, magari agganciandosi alle attività in programma a livello culturale, sportivo, ricreativo nella propria zona. E poi considerare sempre che l’Italia ha delle capacità attrattive valide tutto l’anno, specie agli occhi dei turisti stranieri. Spunti pratici e idee: conoscete i programmi di Comune/Provincia/Regione per i mesi non estivi? La vostra struttura potrebbe ospitare i partecipanti di un corso di italiano per stranieri o uno stage legato alla musica (si veda l’esempio di questo Master Class di violino che ha coinvolto alcuni comuni della Riviera del Conero a novembre 2014, con alunni provenienti da tutta Europa)?
    In questo articolo del Sole24ore altri input interessanti con iniziative già realizzate in tutta Italia (frequenti le collaborazioni tra pubblico e privato) proprio in ottica di destagionalizzazione.
  • studiando le modalità per conoscere (e fidelizzare) meglio i propri clienti. Non ci stancheremo mai di ripetere che i dati sono alla base di qualsiasi attività di miglioramento futuro. Se non lo avete ancora fatto, costruitevi a partire da… domani una sorta di database, semplice ma accurato, con le informazioni che potete raccogliere dai clienti che vi hanno già scelto (età, composizione della famiglia, interessi, la loro preziosissima e-mail e il consenso ad inviare le vostre comunicazioni), perché solo dimostrando di conoscere cosa li interessa e offrendo soluzioni personalizzate, potrete mirare a farli tornare nella vostra struttura e magari in un periodo diverso dell’anno.

Se non si era ancora notato, le strategie di collegamento con il territorio, nell’ottica della nascita di nuove sinergie, sono il nostro “pallino”, quindi se avete esperienze in merito o pensate di lanciarvi in una nuova avventura di questo tipo e avete bisogno di un supporto, scriveteci! :-)

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In Tcome mi occupo di gestione dei contenuti e architettura delle informazioni.
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