Italiani e vacanze: una bella esperienza inizia online

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È ufficiale: volente o nolente, faccio parte di quel 75% di italiani che sceglie sul web la propria vacanza e preferisce soluzioni alternative ai classici hotels.

I giorni scorsi si è fatto un gran parlare del sondaggio condotto dall’Unione Nazionale Consumatori con Airbnb sulle abitudini dei viaggiatori italiani. Io, nel mio piccolo, devo dire che mi sono sentita perfettamente rappresentata dal campione intervistato.

Amo i soggiorni in case vacanza o b&b e, proprio come il 77% degli utenti dell’indagine, prima di qualsiasi viaggio controllo sempre le recensioni di ogni struttura papabile.
Delle numerose vacanze fai da te in appartamento mi sono rimasti nel cuore i caratteristici alloggi in Puglia e Salento: la lamia nel bel mezzo dell’uliveto a Ostuni, la pajara a Torre Vado (sì, quella della foto), il b&b nella bellissima Trani. Accoglienza al top, atmosfera rilassata e un bel bbq dove poter cucinare dell’ottimo pesce spada consigliato dal pescivendolo o le classiche “bombette” di Cisternino, accompagnati da un buon bicchiere di vino locale.
La scelta di questo tipo di vacanza non avviene solo per ragioni economiche, ma anche per vivere in modo più pieno ed esperienziale una destinazione.

Come risulta dal sondaggio, non è ahimé tutto rose e fiori, ci sono anche criticità in cui temiamo di imbatterci: due su tutte le modalità di pagamento non sempre sicure e le aspettative a volte disattese. Vorrei quindi ricordare a chi lavora nell’ospitalità alcune regole semplici semplici che però vengono (troppo spesso) ignorate:

  1. Il pagamento deve poter essere effettuato in modo semplice, sicuro e rapido. La maggior parte dei grandi portali come Airbnb e Holidaylettings garantiscono transazione certificate, ma purtroppo non è sempre così nella maggior parte dei siti web di piccole strutture.
  2. È importante fornire informazioni chiare e precise (anche su tariffe, cancellazioni, children policy) e descrivere la struttura con delle immagini. Belle, sí, ma non eccessivamente ritoccate, che poi le foto “reali” caricate dai clienti su Tripadvisor non perdonano il confronto!
  3. Dulcis in fundo: attenzione a cosa dicono i nostri clienti! Se si verifica un disservizio, inutile negare l’evidenza, meglio chiedere subito scusa e proporre una soluzione tempestiva dimostrando cura e attenzione per l’ospite. Bisogna rispondere sempre alle recensioni e davanti ad un commento negativo… un bel respiro, tiriamo fuori il monaco buddista che c’è in noi e cerchiamo di spiegare le nostre ragioni nel modo più gentile e professionale possibile. La reputazione online e offline dipende moltissimo da noi.

In sintesi, host, ricordati di quando sei tu a viaggiare: non fare all’altro quello che non vorresti fosse fatto a te!

Auguro a tutti, hosts e ospiti, una buona estate.

Fonti:

I risultati del sondaggio UNC sulle vacanze on-line
Così è cambiato il modo di viaggiare degli italiani, Wired
Il boom italiano di Airbnb in vacanza a casa d’altri, La Stampa

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In Tcome mi occupo di Strategie di Marketing volte a promuovere al meglio identità e peculiarità di ogni realtà, anche attraverso collaborazioni mirate con operatori, OTA e agenzie specializzate in Incoming, fornendo consulenza commerciale e Customer care.
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