Wedding Tourism: quando gli sposi arrivano dalla Russia. Intervista a Nicola Marconi

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Wedding tourism: diamo i numeri!

L’Italia è la meta preferita per i destination wedding in Europa e la seconda a livello mondiale. Questi i dati dell’Osservatorio sul Wedding Internazionale, presentati a Ravello lo scorso marzo. Se nel 2014 il giro d’affari in Italia era di oltre 350 milioni di euro (con oltre 6.200 matrimoni con un costo medio di 50 mila euro), nel 2015 ha superato i 400 milioni, con ottime previsioni per il futuro. (Fonte: Ansa.it)

Abbiamo intervistato per voi Nicola Marconi di Once in Italy, tour operator specializzato nell’organizzazione di esperienze di viaggio autentiche e nel wedding tourism. Appena una settimana fa Nicola era in una bella villa settecentesca nel cuore delle Marche per seguire il matrimonio di una giovane coppia russa.

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Nicola Marconi di Once in Italy, nella sua Roma

Ciao Nicola!
Parliamo di wedding tourism. Tra i vostri clienti coppie straniere, di cui molte dalla Russia.
Perché decidono di sposarsi in Italia? E perché proprio nelle Marche?

Sicuramente l’Italia conserva tutto il fascino che da sempre l’ha contraddistinta come meta privilegiata per ogni forma di turismo, inclusi viaggi di nozze e matrimoni. Negli ultimi anni è cresciuta la richiesta per un’Italia fuori dai soliti itinerari, un’Italia più autentica e più competitiva. I viaggiatori non cercano proposte economiche in assoluto, ma un buon rapporto qualità/prezzo, quei servizi e quell’attenzione al cliente che in alcune località turistiche inflazionate si sta perdendo. Nelle Marche riusciamo a trovare ottime soluzioni in un contesto quasi incontaminato dal punto di vista turistico.

Noi lavoriamo molto con la Russia e in particolare con le fasce medio-alte, alte e altissime di questo mercato. L’Italia e le Marche rappresentano sicuramente una destinazione molto interessante per la fascia media e medio-alta di questo target. Due i motivi principali:

  1. la congiuntura economica internazionale ha portato un forte deprezzamento del rublo negli ultimi due anni con una conseguente perdita del potere di acquisto. La fascia media del mercato russo non vuole rinunciare alle bellezze del nostro Paese e, a conferma del trend di cui accennavamo sopra, si orienta verso zone meno battute in cui sia possibile trovare prezzi competitivi senza rinunciare alla qualità dell’offerta.
  2. la situazione geopolitica internazionale ha portato alla pressoché totale chiusura di due fra le mete turistiche preferite dalla clientela russa di fascia media/medio-alta: la Turchia e l’Egitto. Per l’Italia e le Marche si aprono nuove opportunità, ma occorre tener testa a competitor come Spagna, Grecia, Croazia, Portogallo, Montenegro.

Rispetto ai matrimoni dei nostri connazionali, quali sono le differenze che avete notato?

Innanzitutto i matrimoni russi avvengono in giovane età (dai 25 ai 28 anni al massimo). Gli sposi prediligono non di rado il rito civile in patria e desiderano suggestive cerimonie simboliche in Italia, complice quell’atmosfera magica fatta di scorci e panorami che tutto il mondo ci invidia. Proprio per questo motivo ci capitano spesso coppie che non necessitano della parte burocratica.

Il numero degli invitati è spesso ristretto, tra le 10 e le 20 persone, che soggiornano fuori almeno 3 notti. La serata di gala è ben diversa da come la concepiamo noi: no a piatti estremamente elaborati e cene troppo lunghe, sì a show e canti durante lo svolgimento di tutto il banchetto nuziale. 

Quali caratteristiche dovrebbe avere, in base alla tua esperienza, una struttura che vuole affacciarsi al mercato del wedding tourism?

La struttura ideale è di dimensioni non eccessive, visto che spesso la proprietà viene richiesta in esclusiva. Indispensabile una buona dimestichezza con la lingua inglese e una certa flessibilità. La nostra clientela è molto attenta alla qualità del servizio in tutti, e sottolineo proprio tutti, i dettagli. Importante anche il servizio bar, voce significativa nel budget della vacanza. Nel Bel Paese, contrariamente a quanto siamo portati a pensare, i russi non cercano superalcolici ma vini, bollicine e gli immancabili spritz.

Una tipologia di ospiti sicuramente diversa da quella a cui siamo abituati nelle Marche e che, considerato il trend in crescita, dovremmo imparare a conoscere per accogliere al meglio, quando possibile con l’aiuto di organi regionali (vedi aereoporto, ma qui apriamo una parentesi troppo ampia!).

Grazie a Nicola per la sua disponibilità e gli spunti di riflessione che sono emersi dalla nostra chiacchierata!

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In Tcome mi occupo di Strategie di Marketing volte a promuovere al meglio identità e peculiarità di ogni realtà, anche attraverso collaborazioni mirate con operatori, OTA e agenzie specializzate in Incoming, fornendo consulenza commerciale e Customer care.
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