Digitalizzazione e imprese turistiche, le agevolazioni del decreto ArtBonus

unnamed

Come afferma Dario Franceschini “Il decreto ArtBonus introduce strumenti concreti ed operativi per sostenere il patrimonio culturale e rilanciare il settore turistico. Sarà infatti detraibile il 65% delle donazioni che le singole persone e le imprese faranno in favore di musei, siti archeologici, archivi, biblioteche, teatri e fondazioni lirico sinfoniche. Anche le strutture turistiche potranno contare su significativi tax credit, pari al 30% delle somme investite in interventi di ristrutturazione, ammodernamento e digitalizzazione”.

Il web come mezzo per sostenere la competitività del sistema turistico, favorendo la digitalizzazione del settore e contribuendo a comunicare e valorizzare il brand Italia: una bella opportunità offerta alle strutture ricettive, ai tour operator e alle agenzie di viaggio per i periodi di imposta 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019.

1. Che cos’è e come funziona?
Con decreto 12 febbraio 2015 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 68 del 23 marzo 2015), il Tax Credit per il turismo digitale prevede un credito d’imposta pari al 30% degli investimenti sostenuti dalle imprese turistiche per la realizzazione e l’aggiornamento mobile dei siti web, servizi e consulenza di marketing digitale e campagne advertising online, fino all’importo massimo complessivo di 12.500 euro.

Il credito di imposta sarà riconosciuto per:

a) spese per impianti wifi per garantire ai propri clienti un servizio gratuito di connessione;
b) spese per programmi e sistemi informatici necessari alla vendita diretta di servizi e pernottamenti
c) spese per siti web ottimizzati per il sistema mobile;
d) spese per spazi e pubblicità per la promozione e commercializzazione di servizi e pernottamenti turistici sui siti e piattaforme informatiche specializzate;
e) spese per i servizi di consulenza per la comunicazione e il marketing digitale;
f) spese per strumenti per la promozione digitale di proposte e offerte innovative in tema di inclusione e di ospitalità per persone con disabilità;
g) spese per i servizi relativi alla formazione del titolare o del personale dipendente.

2. A chi si rivolge?
a) agli esercizi ricettivi singoli:
– strutture alberghiere con almeno 7 camere (alberghi, villaggi albergo, residenze turistico-alberghiere, alberghi diffusi, condhotel, marina resort, nonché le strutture individuate come tali da specifiche normative regionali);
– strutture extra-alberghiere (affittacamere, ostelli per la gioventù, case e appartamenti per vacanze, residence, case per ferie, bed and breakfast, rifugi montani,nonché le strutture individuate come tali da specifiche normative regionali);
b) agli esercizi ricettivi aggregati, che forniscano servizi extra ricettivi o simili: aggregazioni – nella forma del consorzio, delle reti d’impresa, delle ATI e organismi o enti similari – costituite da un esercizio ricettivo singolo con soggetti che forniscano servizi accessori alla ricettività, quali ristorazione, trasporto, prenotazione, costituite da un esercizio ricettivo singolo con soggetti che forniscano servizi accessori alla ricettività, quali ristorazione, trasporto, prenotazione, promozione, commercializzazione, accoglienza turistica e attività analoghe.
Destinatario dell’agevolazione fiscale è l’esercizio singolo componente l’aggregazione.
c) le agenzie di viaggio e tour operator appartenenti al cluster 10 dello studio di settore “Agenzie intermediarie specializzate nel turismo incoming” e cluster 11 dello studio di settore “Agenzie specializzate in turismo incoming”.

3. Come richiedere l’agevolazione?
Le risorse stanziate ammontano a 15 milioni di euro per ciascuno dei periodi di imposta dal 2015 al 2019.
Alle agenzie di viaggi e ai tour operator, il credito di imposta è riconosciuto per una quota non superiore al 10% delle risorse (pari a 1,5 milioni l’anno).
Le istanze di accesso al credito di imposta possono essere presentate:
– dal 1° gennaio al 28 febbraio 2016, per le spese sostenute nell’anno 2015;
– dal 1° gennaio al 28 febbraio 2017, per le spese sostenute nell’anno 2016.
Nella domanda, sottoscritta dal legale rappresentante dell’impresa, deve essere riportato:
– il costo complessivo degli interventi e l’ammontare delle spese eleggibili;
– l’attestazione di effettività delle spese sostenute;
– il credito d’imposta spettante.

Per ulteriori informazioni:

Il sito dei Beni Culturali
Il testo completo del decreto

visage
In Tcome mi occupo di strategie social, di storytelling e copy-writing: una destinazione non è mai un luogo, ma un nuovo modo di vedere le cose.
Bello questo post, vero? :-) Condividilo! :

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà reso pubblico.