Aprirsi a nuovi mercati: il Wedding Tourism
A lanciare la moda fu Tom Cruise, seguito da George Clooney, Kim Kardashian e altre celebrity di fama internazionale.
L’Italia come luogo del cuore prescelto: location da sogno, ricche di romanticismo e bellezze culturali. Ciliegina sulla torta (qui è proprio il caso di dirlo!): ottimo cibo a completare il tutto.
Sí, lo voglio!
Parliamo di Wedding Tourism: un fenomeno da 1 milione e 221 mila presenze provenienti da 25 differenti Paesi (tra i primi: Inghilterra, USA, Russia, Giappone, Irlanda), con un fatturato complessivo di 315 milioni di euro (fonte JFC Tourism & Management, 2012), e previsioni in crescita.
Tra le wedding venue preferite dalle coppie straniere Castelli, Ville e Dimore d’Epoca, ma anche tenute in campagna e Alberghi Diffusi.
La scelta ricade spesso su regioni e zone che al fascino indiscusso e alla bellezza dei luoghi hanno saputo unire negli anni un’attenta promozione territoriale: Toscana, Costiera Amalfitana, Umbria, Veneto e, dulcis in fundo, Puglia, che con le sue splendide masserie sta rapidamente scalando le classifiche.
La regione Marche, che ha anticipato quest’anno in Bit il progetto pilota “Network Wedding”, non può restare a guardare. Sempre più stranieri scoprono questa terra e ne rimangono affascinati.
È importante creare un’offerta, basata sulle reali aspettative e necessità degli sposi stranieri, che possa generare e far crescere la domanda.
E fondamentale è saperla comunicare.
Affacciarsi al Wedding Tourism rappresenta una buona opportunità di sviluppo per tutte le strutture adatte ad ospitare eventi che intendano aprirsi a nuovi mercati.
A noi di Tcome non piace aspettare che le cose cadano dall’alto e ci siamo rimboccati le maniche per dare il nostro contributo.
Se vuoi scoprire come, contattaci: saremo felici di raccontartelo.
Enjoy!
Foto di copertina per gentile concessione del Castello di Monterado, dimora storica nelle Marche.