Turismo sostenibile: un trend in cui investire nelle Marche

Una delle infografiche prodotte per la Giornata Mondiale del Turismo 2015

Quando abitavo a Genova, fino a un paio di anni fa, ero volontaria in uno dei punti vendita di Bottega Solidale, una cooperativa che si occupa di commercio equo e solidale. Un pomeriggio entra in negozio una mamma che stava cercando dei saponi completamente biodegradabili per il figlio che stava per partire per la sua route scout. Questo aneddoto mi è tornato in mente mentre facevo le ricerche per l’articolo: sono sempre di più i turisti che magari non hanno bisogno di sapone 100% naturale prima di partire per le ferie, ma che scelgono un viaggio “sostenibile”, in armonia con l’ambiente e con il contesto che visiteranno.

Turismo sostenibile, ecosostenibile, ecoturismo, turismo responsabile, turismo etico, geoturismo: sono tante sfaccettature di un fenomeno in costante crescita negli ultimi anni, che si basa sulla presa di coscienza dell’impatto che il turismo ha sull’ambiente e sul contesto sociale e sulla volontà di ricercare soluzioni rispettose dell’uomo e della natura.

Il turismo del “rispetto”: non una moda ma un trend in cui investire

Chi oggi si trova a scegliere su come investire in ambito turistico si starà chiedendo se questa del turismo sostenibile non sia una moda che si trasformerà poi in una bolla. Per capirlo ci sono, tra gli altri, due rapporti che vale la pena di leggere.
Forme di turismo sostenibile sono incoraggiate da enti come la World Tourism Organization (l’ultimo documento programmatico a riguardo è di qualche giorno fa), che considera le previsioni di incremento esponenziale dei flussi turistici globali nei prossimi decenni e l’impatto che il turismo di massa ha e potrà avere su popolazioni, ecosistemi e economie locali.

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Un report con trend e statistiche 2015 del Center for Responsible Travel, riferito al Nordamerica, oltre a indicare un mercato sempre più attento all’argomento dice anche che grandi catene alberghiere (Marriott, Hilton, IHG, Fairmont, Wyndham, Accor and Kimpto) stanno includendo tra i loro dipendenti figure dedicate al segmento di vendita “responsible” e attuano politiche mirate alla salvaguardia dell’ambiente.

Non restiamo a guardare. Il turismo sostenibile, una risposta per l’Italia

Da alcuni anni viene presentato alla BIT un rapporto su “Italiani, turismo sostenibile e ecoturismo”, l’ultimo disponibile è dello scorso febbraio e riporta i dati dal 2011. Il sondaggio dà uno spaccato interessante sulla crescita del fenomeno e della consapevolezza sui temi del turismo ecosostenibile, indicando anche la propensione a considerare alcuni aspetti come determinanti nella scelta della propria destinazione/struttura di soggiorno.

Una delle realtà che abbiamo trovato in rete a livelo nazionale è stato il portale Ecobnb.it. Le caratteristiche richieste per poter essere inseriti danno subito l’idea di cosa si intende con ecosostenibilità della struttura ricettiva:

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Ma l’aspetto che vogliamo sottolineare è l’innescarsi di un circuito virtuoso di valorizzazione dei territori e di impatto economico: il cibo biologico e a km 0, la scoperta dei luoghi attraverso il trasporto pubblico o mezzi non inquinanti e della cosiddetta mobilità dolce (cammini, trekking, cicloturismo), accogliere i turisti e avvicinarli alla cultura e alle tradizioni locali (è quello che propone tra le altre cose l’Associazione Slow Tourism) e non ultima la possibilità di far conoscere i prodotti tipici legati all’artigianato tradizionale e a materie prime locali (ad esempio agevolando l’acquisto di souvenir prodotti localmente, che questa tipologia di turisti è sicuramente ben disposta a comprare).

Infine per andare al nostro contesto particolare, diamo uno sguardo alle Marche, l’unica regione italiana ad avere tutti i propri parchi naturali certificati dalla Carta Europea del Turismo Sostenibile: 3 parchi regionali (Gola della Rossa e Frasassi, Conero, San Bartolo), il Parco Interregionale di Sasso Simone e Simoncello, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, e a breve anche la Riserva Naturale Statale Gola del Furlo, che ha attivato il processo per l’ottenimento della Carta.

“L’ottenimento della certificazione rientra nella strategia regionale che punta sulla qualità dello sviluppo. L’obiettivo dei parchi certificati, in linea con gli indirizzi regionali, è quello di garantire il realizzarsi di un turismo responsabile, ovvero attento alle problematiche di tutela dell’ambiente, di corretto utilizzo delle risorse naturali e di rispetto dei valori sociali e culturali di un territorio, al fine di garantirne una reale sostenibilità” [Portale Marche ambiente].

Iniziative che sostengono la mobilità dolce (pensiamo a realtà come quella delle nostre colleghe di Orme Lauretane: date un’occhiata al loro nuovo sito), il progetto di collegamento di tutte le piste ciclabili esistenti, sono nell’agenda regionale già per il 2016, segno di una precisa volontà di sostenere le realtà che investono o investiranno in questo segmento commerciale.

I dati (e la nostra personale convinzione) ci dicono che puntare concretamente a questo target di clienti e seguire gli sviluppo di questo trend sia una mossa vincente, siamo qui per aiutarvi a strutturare la vostra proposta.

L’immagine di copertina è una delle infografiche pubblicizzate da UNWTO per la Giornata Mondiale del Turismo 2015.

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